Alla nota della CEI di domenica 8 marzo, fanno eco i vescovi toscani, riuniti il giorno successivo, 9 marzo a Lecceto, che nel pomeriggio hanno diffuso un comunicato dove fanno un richiamo «al senso di responsabilità che in questi giorni è richiesto a tutti e in modo particolare a un soggetto pubblico come la Chiesa», di fronte alla sospensione della celebrazione delle Messe e delle attività pastorali ordinarie.
I sacerdoti vengono invitati a continuare la celebrazione dell’Eucaristia senza la partecipazione del popolo, mentre tutti i fedeli sono chiamati alla comunione spirituale, per questo, si esorta a mantenere nelle parrocchie il suono delle campane, per ricordare che l’Eucaristia non viene meno in questo tempo: in questo momento difficile e incerto, c’è l’opportunità di vivere la nostalgia della Messa come occasione di conversione e tappa del cammino che conduce alla Pasqua.
I pastori delle Chiese che sono in Toscana invitano inoltre anche sacerdoti, catechisti e quanti hanno compiti pastorali, ad aiutare le persone ad interpretare nel modo corretto queste limitazioni, perché se è vero che viene chiesto un grande sacrificio, cioè quello di rinunciare alla celebrazione dell’Eucaristia, è possibile vivere questo momento a pensare ancora di più al pane eucaristico come “fonte e culmine di tutta la vita cristiana”.
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