“Comunicare è uscire un po’ da se stessi per dare del mio all’altro. E la comunicazione non solo è l’uscita ma anche l’incontro con l’altro. Saper comunicare è una grande saggezza. Io sono contento di questo Giubileo dei comunicatori. Il vostro lavoro costruisce la società, costruisce la Chiesa. Fa andare avanti tutti. A patto che sia vero”. Così Papa Francesco si è rivolto ai partecipanti all’udienza per il Giubileo del mondo della comunicazione nell’Aula Paolo VI di questa mattina, dopo che è stato compiuto il pellegrinaggio alla Porta Santa.
“In questo Giubileo – ha detto il Santo Padre nel suo discorso – faccio quindi un altro appello a voi qui riuniti e ai comunicatori di tutto il mondo: raccontate anche storie di speranza, storie che nutrono la vita. Il vostro storytelling sia anche hopetelling. Quando raccontate il male, lasciate spazio alla possibilità di ricucire ciò che è strappato, al dinamismo di bene che può riparare ciò che è rotto”.
Dal 24 al 26 gennaio infatti a Roma è in programma il Giubileo del Mondo della Comunicazione, primo grande “raduno” del calendario giubilare che interpella i giornalisti e gli operatori del sistema dell’informazione in rappresentanza di 138 paesi del mondo.
Per la diocesi è presente don Alessandro Biancalani, direttore dell’Ufficio diocesano per le Comunicazioni Sociali, che nei giorni scorsi ha partecipato anche convegno curato dall’Ufficio Nazionale delle Comunicazioni Sociali della CEI che si è “intersecato” con l’evento giubilare.
Nella giornata di ieri inoltre è stato pubblicato il messaggio del papa per la 56° Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, dal titolo «Condividete con mitezza la speranza che sta nei vostri cuori» (cfr. 1Pt 3, 15-16).