Nella seconda giornata del Convegno Pastorale Diocesano, è intervenuto vescovo Mario evidenziando come il Cammino sinodale e la vita della pastorale ordinaria non sono due percorsi paralleli, ma un intreccio e una risorsa per aiutare nel discernimento rispetto alle sfide che ci sono davanti.
“Non ho dato linee “pastorali” precise – ha detto il vescovo – ma le parrocchie, i movimenti, le aggregazioni, gli uffici pastorali continueranno a svolgere la loro preziosa opera di riflessione, di organizzazione e di annuncio del Vangelo sul territorio, perché ogni sforzo deve essere compiuto per confluire all’interno del processo sinodale”.
“La prospettiva ultima per orientare questo cammino sinodale – ha concluso il vescovo – consiste nell’essere al servizio del dialogo di Dio con l’umanità e percorrere insieme la via per il Regno di Dio”.
Successivamente sono intervenuti i membri del Consiglio episcopale, l’organismo che collabora con il vescovo nel governo della diocesi: il vicario generale, don Marino Navalesi, il vicario per la formazione del clero, don Marco Baleani e don Piero Albanesi, vicario per le entità territoriali. In seguito i facilitatori hanno riportato l’esperienza vissuta nei tavoli sinodali della sera precedente.
Il vicario per la pastorale don Maurizio Iandolo al termine del convegno ha annunciato che in vista della veglia diocesana di Pentecoste del prossimo anno, assieme al vescovo ci saranno alcune convocazioni diocesane per vivere ancora lo stile sinodale a livello comunitario.
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