Mons. Mario Vaccari ofm,
Vescovo della Diocesi di Massa Carrara – Pontremoli
Blasonatura
Di rosso, all’anfora monoansata d’oro, posta in banda, versante nel catino dello stesso l’acqua d’argento e addestrata dall’asciugatoio dello stesso; al capo d’azzurro, al destrocherio di carnagione e al sinistrocherio vestito, al naturale, posti in decusse, con le mani appalmate, stimmate di rosso, attraversanti il tau d’oro.
Motto
Cœpit lavare pedes discipulorum (Gv 13, 5b)
Commento
Su uno sfondo rosso, il colore del fuoco, segno di amore e di coraggio, sono posti gli oggetti della lavanda dei piedi, icona evangelica che il Vescovo ha evocato sin dal suo primo messaggio ufficiale alla diocesi di Massa Carrara – Pontremoli. Sono segni umili, ma qui appaiono dorati perché egli ne ha fatto un principio guida del suo incipiente ministero. Diceva, infatti, san Francesco nella sua Ammonizione IV: «Dice il Signore: “Non sono venuto per essere servito, ma per servire” (Mt 20,28). Coloro che sono costituiti in autorità sopra gli altri, tanto devono gloriarsi di quell’ufficio prelatizio, quanto se fossero deputati all’ufficio di lavare i piedi (cfr. Gv 13,14) ai fratelli». Alla lavanda dei piedi è riferito anche il motto colto dal vangelo di Giovanni (Gv 13,5b). In alto sono poste le insegne francescane su un fondo blu, che rimanda al cielo ed è simbolo di nobiltà d’animo. Il τ (tau) che accoglie le due mani crocifisse, quelle di Cristo e di san Francesco, è il segno di una comunione e di una santità che si può raggiungere solo se si partecipa intensamente e con radicalità alla passione di Gesù per gustare anche la potenza della sua risurrezione (cf Ef 3,10). San Francesco, alter Christus – secondo la visione di san Bonaventura-, insignito del privilegio delle sacre stimmate ci consegna questo messaggio tratto dalle lettere di san Paolo: “Sono stato crocifisso con Cristo e non vivo più io, ma Cristo vive in me” (Gal 2,19b – 20).
Don Emanuele Borserini