Un viaggio indietro nel tempo: la ricognizione dei resti di san Ceccardo

Con una breve liturgia, presieduta da mons. Gianni Ambrosio, Amministratore apostolico della diocesi, è iniziata la ricognizione canonica dei resti mortali di san Ceccardo, patrono della città di Carrara e del vicariato. Le spoglie del santo sono conservate in una teca al di sotto dell’altare a lui dedicato nella navata laterale del Duomo, mentre il cranio è riposto in un reliquario di argento di pregiata fattura.

L’apertura dei sigilli dei reliquiari è avvenuta a mezzogiorno dello scorso 25 febbraio alla presenza del Parroco, Mons. Raffaello Piagentini del Delegato Vescovile Don Samuele Agnesini, del Notaio Don Maurizio Manganelli e del Promotore di Giustizia Don Luca Franceschini, che hanno poi supervisionato tutte le attività di studio che si sono concluse il 27 febbraio con la ricollocazione delle spoglie del Santo.

La ricognizione è stata effettuata dall’equipe della Divisione di Paleopatologia dell’Università di Pisa. L’intervento ha consentito di effettuare per la prima volta lo studio scientifico dei resti con lo scopo di ricostruire il profilo biologico del Santo e di ottenere informazioni sulle condizioni di vita e di salute e sull’epoca in cui è vissuto. A questo fine, sono stati effettuati esami radiodiagnostici presso il reparto di radiologia dell’ospedale di Carrara, grazie alla disponibilità del Direttore del Presidio Ospedaliero delle Apuane dott. Giuliano Biselli e della dott.ssa Maria Xiarchou.

L’ operazione, che ha combinato le attività ricognizione delle reliquie con lo studio bioarcheologico dei resti umani e con indagini storico-letterarie, potrà apportare dati nuovi e inediti per ricostruire la “biografia” del Santo, la cui vicenda storica è caratterizzata da pochissimi elementi certi, restituendo nuova luce ad una figura singolare e di grande rilevanza nella storia medievale di Carrara: secondo la tradizione infatti, san Ceccardo fu vescovo di Luni, che subì il martirio alle porte della città, tra il VI e l’VII secolo.

L’intervento e le attività scientifiche sono state resi possibili dalle ditte: VF Marmi Srl, Autotrasporti 2P Srl , Beran Srl e Coopertiva Cavatori Lorano Srl.